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+++ carni bovine
Obiettivo Nel quadro del pacchetto di misure dell'Agenda 2000 il Consiglio europeo di Berlino, del marzo 1999, ha adottato la riforma dell'organizzazione dei mercati nel settore delle carni bovine. La riforma prevede misure per il mercato comunitario

Obiettivo Nel quadro del pacchetto di misure dell'Agenda 2000 il Consiglio europeo di Berlino, del marzo 1999, ha adottato la riforma dell'organizzazione dei mercati nel settore delle carni bovine. La riforma prevede misure per il mercato comunitario finalizzate a stabilizzare i mercati, garantire un equo tenore di vita alla comunità agricola, riequilibrare il consumo di carne nella Comunità a vantaggio del settore delle carni bovine e migliorare la competitività di questi prodotti sui mercati internazionali. Le misure contemplate dalla riforma comprendono in particolare i pagamenti diretti ai produttori di carni bovine, gli aiuti all'ammasso privato e il regime di ammasso pubblico.Gestione del mercatoPer ristabilire l'equilibrio fra l'offerta e la domanda nel mercato europeo è stata decisa una riduzione graduale del 20% del sostegno al mercato. Tale riduzione è compensata da un regime generale di pagamenti diretti ai produttori. Inoltre, a decorrere dal luglio 2002, il prezzo d'intervento è stato sostituito da un prezzo di base fissato a 2 224 euro/tonnellata. Aiuti all'ammasso privato potranno essere concessi qualora il prezzo medio del mercato comunitario sia inferiore al 103% del prezzo di base. La riforma ha inoltre previsto un regime d'intervento pubblico denominato "rete di sicurezza" qualora il prezzo medio di mercato dei giovani bovini o dei manzi scenda al di sotto di 1 560 euro/tonnellata. Il Consiglio europeo del marzo 1999 ha invitato la Commissione a seguire da vicino l'evoluzione del mercato e ad adottare, se necessario, le misure opportune.A seguito delle recenti crisi della BSE e dell'afta epizootica, nel settore delle carni bovine sono state adottate nuove misure eccezionali intese a ridurre la crescente eccedenza dell'offerta rispetto alla domanda e a rassicurare i consumatori sulle norme di sicurezza più rigorose fissate per le carni bovine comunitarie. Nel 2001 il mercato comunitario si è di conseguenza stabilizzato, con un recupero netto della produzione e del consumo. Pagamenti diretti ai produttoriTenuto conto della grande varietà di aziende produttrici esistente nell'Unione europea, dal 1° gennaio 2000 i pagamenti diretti istituiti nell'ambito della riforma dell'Agenda 2000 comprendono diversi tipi di misure di sostegno diretto agli allevatori destinate a:· compensare le riduzioni del prezzo d'intervento (premio speciale per bovini maschi e premio all'abbattimento); · sostenere i redditi degli allevatori specializzati nella produzione di carni bovine (premio al mantenimento delle vacche nutrici); · incoraggiare i produttori a praticare metodi di allevamento estensivo (pagamento all'estensivizzazione); · assistere gli allevatori delle aree meno favorite o degli Stati membri altamente specializzati nella produzione di carni bovine (premio supplementare per vacca nutrice); · garantire l'equilibrio del mercato lungo tutto il corso dell'anno (premio di destagionalizzazione); · consentire agli Stati membri di sostenere sistemi di produzione specifici (pagamenti supplementari). Nonostante i progressi ottenuti con le misure a favore della produzione estensiva di carni bovine, e soprattutto con la revisione del premio all'estensivizzazione nell'ambito dell'Agenda 2000, l'organizzazione comune dei mercati si fonda ancora, nel complesso, su una serie di strumenti che non hanno permesso di frenare nella misura attesa lo sviluppo dei sistemi di produzione intensiva. Nel contesto della nuova riforma della PAC la Commissione ha pertanto proposto di disaccoppiare l'aiuto per unità di bestiame e di sostituirlo con un unico aiuto al reddito per azienda basato sui diritti storici. Questa misura, associata a un rafforzamento dei meccanismi di condizionalità, compresi gli obblighi in materia di mantenimento delle terre, dovrebbe permettere di frenare la tendenza alla produzione intensiva e contribuire a ristabilire un certo equilibrio sul mercato. Il fatto di disaccoppiare i pagamenti diretti potrebbe comportare una diminuzione della produzione di carni bovine, per effetto dello sviluppo di sistemi di produzione più estensivi, con il conseguente aumento dei prezzi di mercato e ripercussioni favorevoli sul reddito dei produttori del settore.Altre disposizioni Le esportazioni di carni bovine dipendono ancora in larga misura dalle sovvenzioni all'esportazione, anche se piccoli quantitativi sono esportati senza restituzione. Circa un sesto delle esportazioni sovvenzionate riguarda animali vivi. Le condizioni in cui tali esportazioni sono effettuate hanno destato preoccupazione quanto al rispetto delle norme in materia di salute e benessere degli animali. Per questo la Commissione ha reso più rigorosi i requisiti e i controlli necessari per la concessione di sovvenzioni all'esportazione di animali vivi. In tutta l'Unione europea circa due terzi delle carni bovine provengono direttamente o indirettamente da mandrie lattiere. Tenuto conto di tale stretta correlazione con il settore delle carni bovine, le carni provenienti da mandrie lattiere assicurano un apporto supplementare del 10% alla produzione agricola complessiva. L'evoluzione dell'organizzazione comune di mercato nel settore del latte riveste dunque un'importanza particolare per le carni bovine.
Obiettivo Nel quadro del pacchetto di misure dell'Agenda 2000 il Consiglio europeo di Berlino, del marzo 1999, ha adottato la riforma dell'organizzazione dei mercati nel settore delle carni bovine. La riforma prevede misure per il mercato comunitario finalizzate a stabilizzare i mercati, garantire un equo tenore di vita alla comunità agricola, riequilibrare il consumo di carne nella Comunità a vantaggio del settore delle carni bovine e migliorare la competitività di questi prodotti sui mercati internazionali. Le misure contemplate dalla riforma comprendono in particolare i pagamenti diretti ai produttori di carni bovine, gli aiuti all'ammasso privato e il regime di ammasso pubblico.Gestione del mercatoPer ristabilire l'equilibrio fra l'offerta e la domanda nel mercato europeo è stata decisa una riduzione graduale del 20% del sostegno al mercato. Tale riduzione è compensata da un regime generale di pagamenti diretti ai produttori. Inoltre, a decorrere dal luglio 2002, il prezzo d'intervento è stato sostituito da un prezzo di base fissato a 2 224 euro/tonnellata. Aiuti all'ammasso privato potranno essere concessi qualora il prezzo medio del mercato comunitario sia inferiore al 103% del prezzo di base. La riforma ha inoltre previsto un regime d'intervento pubblico denominato "rete di sicurezza" qualora il prezzo medio di mercato dei giovani bovini o dei manzi scenda al di sotto di 1 560 euro/tonnellata. Il Consiglio europeo del marzo 1999 ha invitato la Commissione a seguire da vicino l'evoluzione del mercato e ad adottare, se necessario, le misure opportune.A seguito delle recenti crisi della BSE e dell'afta epizootica, nel settore delle carni bovine sono state adottate nuove misure eccezionali intese a ridurre la crescente eccedenza dell'offerta rispetto alla domanda e a rassicurare i consumatori sulle norme di sicurezza più rigorose fissate per le carni bovine comunitarie. Nel 2001 il mercato comunitario si è di conseguenza stabilizzato, con un recupero netto della produzione e del consumo. Pagamenti diretti ai produttoriTenuto conto della grande varietà di aziende produttrici esistente nell'Unione europea, dal 1° gennaio 2000 i pagamenti diretti istituiti nell'ambito della riforma dell'Agenda 2000 comprendono diversi tipi di misure di sostegno diretto agli allevatori destinate a:· compensare le riduzioni del prezzo d'intervento (premio speciale per bovini maschi e premio all'abbattimento); · sostenere i redditi degli allevatori specializzati nella produzione di carni bovine (premio al mantenimento delle vacche nutrici); · incoraggiare i produttori a praticare metodi di allevamento estensivo (pagamento all'estensivizzazione); · assistere gli allevatori delle aree meno favorite o degli Stati membri altamente specializzati nella produzione di carni bovine (premio supplementare per vacca nutrice); · garantire l'equilibrio del mercato lungo tutto il corso dell'anno (premio di destagionalizzazione); · consentire agli Stati membri di sostenere sistemi di produzione specifici (pagamenti supplementari). Nonostante i progressi ottenuti con le misure a favore della produzione estensiva di carni bovine, e soprattutto con la revisione del premio all'estensivizzazione nell'ambito dell'Agenda 2000, l'organizzazione comune dei mercati si fonda ancora, nel complesso, su una serie di strumenti che non hanno permesso di frenare nella misura attesa lo sviluppo dei sistemi di produzione intensiva. Nel contesto della nuova riforma della PAC la Commissione ha pertanto proposto di disaccoppiare l'aiuto per unità di bestiame e di sostituirlo con un unico aiuto al reddito per azienda basato sui diritti storici. Questa misura, associata a un rafforzamento dei meccanismi di condizionalità, compresi gli obblighi in materia di mantenimento delle terre, dovrebbe permettere di frenare la tendenza alla produzione intensiva e contribuire a ristabilire un certo equilibrio sul mercato. Il fatto di disaccoppiare i pagamenti diretti potrebbe comportare una diminuzione della produzione di carni bovine, per effetto dello sviluppo di sistemi di produzione più estensivi, con il conseguente aumento dei prezzi di mercato e ripercussioni favorevoli sul reddito dei produttori del settore.Altre disposizioni Le esportazioni di carni bovine dipendono ancora in larga misura dalle sovvenzioni all'esportazione, anche se piccoli quantitativi sono esportati senza restituzione. Circa un sesto delle esportazioni sovvenzionate riguarda animali vivi. Le condizioni in cui tali esportazioni sono effettuate hanno destato preoccupazione quanto al rispetto delle norme in materia di salute e benessere degli animali. Per questo la Commissione ha reso più rigorosi i requisiti e i controlli necessari per la concessione di sovvenzioni all'esportazione di animali vivi. In tutta l'Unione europea circa due terzi delle carni bovine provengono direttamente o indirettamente da mandrie lattiere. Tenuto conto di tale stretta correlazione con il settore delle carni bovine, le carni provenienti da mandrie lattiere assicurano un apporto supplementare del 10% alla produzione agricola complessiva. L'evoluzione dell'organizzazione comune di mercato nel settore del latte riveste dunque un'importanza particolare per le carni bovine.

sito:http://europa.eu.int/comm/agriculture/markets/beef/index_it.htm
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