I minori sono considerati a rischio soprattutto quando vivono in famiglie in difficoltà, in aree caratterizzate da elevati tassi di criminalità, in situazioni che favoriscono la devianza e la delinquenza. L'Amministrazione dell'Interno è attenta ai problemi dei minori a rischio anche con azioni di contrasto della criminalità verso i minori e della pedofilia.La civiltà di qualunque società si misura dall'attenzione che dedica ai bambini, non solo per il loro valore intrinseco in quanto persone, ma anche perché essi rappresentano il futuro, la società del domani. La tutela dell'infanzia è avvertita solo da tempi relativamente recenti come obiettivo primario dei governi occidentali, sia sul piano dell'ordinamento interno sia su quello internazionale. Basti considerare il panorama normativo in materia, che, oltre ad essere piuttosto articolato, dimostra una positiva evoluzione verso una protezione sempre più avanzata dei diritti dell'infanzia.

Normativa sui minori Sul piano internazionale, occorre ricordare:

·la Convenzione sui diritti del fanciullo, adottata a New York in sede O.N.U. il 20.11.1989 (ratificata dall'Italia con legge 27.5.1991, n.176);

·la Convenzione europea sull'esercizio dei diritti dei bambini, adottata a Strasburgo nell'ambito del Consiglio d'Europa il 25.1.1996 (non ancora ratificata dall'Italia);

·la Convenzione sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale, adottata all'Aja il 29.5.1993 (ratificata dall'Italia con legge 31.12.1998, n.476). Sul piano nazionale, troviamo:· la legge 4.5.1983, n.184 sulla "Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori", recentemente modificata con la legge n.476/98 che ha dato esecuzione alla Convenzione dell'Aja;

·la legge 5.2.1992, n.104, "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate", modificata con la legge 21.5.1998, n.162 che promuove e finanzia progetti sperimentali nel settore dell'handicap;

·la legge 28.8.1997, n.285 "Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza", che prevede il finanziamento di progetti a favore di bambini e adolescenti sulla base di ambiti territoriali di intervento individuati dalle regioni;

·la Carta di impegni per promuovere i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza ed eliminare lo sfruttamento del lavoro minorile che costituisce un impegno serio del Governo e delle parti sociali firmatari per la realizzazione di un programma di azioni contro una pratica largamente diffusa che lede gravemente i diritti fondamentali e la dignità dei bambini;

·la legge 23.12.1997, n.451 che ha istituito: a) la Commissione parlamentare per l'infanzia che controlla la concreta attuazione degli accordi internazionali e della legislazione relativa ai diritti e allo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, b) l'Osservatorio nazionale per l'infanzia che ha compiti di monitoraggio sulla condizione dell'infanzia in Italia e sull'attuazione dei relativi diritti; per lo svolgimento delle sue funzioni, esso si avvale del Centro nazionale di documentazione e di analisi per l'infanzia con sede a Firenze (Istituto degli Innocenti) e predispone un piano biennale di azioni e interventi a favore dei minori (l'ultimo piano è stato adottato con D.P.R. 13 giugno 2000);

·la legge 3.8.1998, n.269 che combatte lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno dei minori, in quanto nuove forme di riduzione in schiavitù;

·la legge 8.03.2001, n. 40 che prevede misure alternative al carcere per le detenute che abbiano figli minori.