L’Unione europea ha avviato una politica sulla società dell’informazione intorno alla metà degli anni ottanta (è del 1984 il programma ESPRIT), attraverso l’impulso ad attività di ricerca e sviluppo nel settore dell’Information and Communication Technology e alla liberalizzazione delle telecomunicazioni.
Una tappa importante, in questa direzione, è stato il Libro bianco su Crescita, Competitività, Occupazione del 1993 (il cosiddetto "Rapporto Delors"), che per la prima volta ha utilizzato l'espressione "società dell'informazione", considerandola un elemento chiave per rivitalizzare le economie europee, creare nuovi mercati, accrescere l'occupazione. Il Libro indicava obiettivi tuttora validi, quali la liberalizzazione dei settori oggetto di monopolio, la definizione di standard e norme comuni per le tlc in Europa, l’applicazione della normativa sulla concorrenza anche ai segmenti di mercato liberalizzati.
Successivamente alla pubblicazione del Libro bianco, un gruppo composto da eminenti personalità ha redatto una relazione dal titolo "L'Europa e la società dell'informazione globale" (il cosiddetto "Rapporto Bangemann"), presentata al Consiglio europeo di Corfù nel giugno 1994, che conteneva una serie di raccomandazioni sul possibile contributo dell'UE alla definizione di un quadro normativo per la società dell'informazione con risvolti sul piano sociale e tecnologico.
E’ del giugno 1994 l'adozione del Primo piano di azione relativo alla società dell'informazione dell'UE, "Verso la società dell'informazione in Europa", i cui principali obiettivi sono stati la piena liberalizzazione dei servizi e delle infrastrutture nel campo delle telecomunicazioni (avvenuta nel 1998), il consolidamento e il riorientamento dei programmi di ricerca nell’ICT ed infine l'integrazione della nuova dimensione della società dell'informazione in tutte le politiche comunitarie attinenti. Una versione rivista del piano di azione è stata adottata nel 1996.
Nello stesso anno, la Commissione ha adottato il Libro verde "Living and working in the information society: people first", che affrontava le problematiche sociali poste dalle ICT, sottolineando la centralità della dimensione umana.
Nonostante il successo della fase di avvio, nel 1999 è apparso evidente che la politica comunitaria di questo settore necessitava di un coordinamento più stretto delle politiche dei singoli Stati: il Presidente della Commissione Romano Prodi, al vertice europeo di Helsinki del 10-11 dicembre 1999, ha presentato "eEurope - Una società dell'informazione per tutti", una iniziativa tesa ad estendere a tutti i paesi membri le opportunità offerte dalla società dell’informazione.
Nel marzo 2000, il Consiglio europeo straordinario riunito a Lisbona ha fissato l'obiettivo strategico dell'Unione per i successivi dieci anni, ovvero "diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo"; a questo fine, ha invitato la Commissione ad elaborare un Piano d'azione, "eEurope 2002" poi adottato nel giugno 2000 al vertice di Feira.
Ad esso è subentrato "eEurope 2005: una società dell’informazione per tutti", l’action plan approvato dal Consiglio europeo di Siviglia (giugno 2002) con l’obiettivo di "creare un contesto favorevole agli investimenti privati e alla creazione di nuovi posti di lavoro, accrescere la produttività, modernizzare i servizi pubblici e garantire a tutti i cittadini la possibilità di partecipare alla società dell’informazione globale", attraverso la promozione di "servizi, applicazioni e contenuti sicuri basati su un’infrastruttura a banda larga ampiamente disponibile".
Fra le altre numerose iniziative avviate nell'ultimo decennio, ricordiamo il V e il VI Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico, e i Regolamenti comunitari relativi ai Fondi strutturali 2000-2006, che ientificano nello sviluppo della società dell'informazione una delle condizioni necessarie per garantire la competitività regionale.
Per saperne di più:
- L'attività dell'Unione Europea - "eEurope" sul sito della Commissione europea - La Direzione generale dell’impresa e della società dell’informazione - CORDIS: il servizio comunitario di informazione in materia di ricerca e sviluppo - Gli approfondimenti del Dipartimento per l'Innovazione le Tecnologie
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