Le notizie di reato si modernizzano e si trasformano in Bit. Da comunicazioni cartacee presto diventeranno elettronici gli oltre 3 milioni di atti che, ogni anno, la Polizia di Stato invia alle Procure della Repubblica. Il Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione, presieduto da Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, ha approvato il progetto, elaborato dal Ministero della Giustizia d’intesa con quello dell’Interno, per introdurre l’elettronica in questo delicato settore della giustizia.
Secondo Stanca "l'iniziativa rappresenta un punto molto qualificante dello sforzo di ammodernamento in atto in vari settori nazionali per la digitalizzazione degli atti della Pubblica amministrazione per rendere più efficiente e snello il lavoro burocratico nell’interesse anche dei cittadini".
Il progetto gode di un finanziamento disposto dallo stesso ministro sui fondi del Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione e si avvarrà dell’apporto del Centro Tecnico della Presidenza del Consiglio. Il programma consentirà, in particolare, di realizzare una infrastruttura informatica in grado di permettere la comunicazione elettronica degli atti attinenti alla notizia di reato redatti dalla Polizia di Stato. Quest’ultima, entro ben precisi termini temporali fissati dal Codice di Procedura Penale (art. 331), deve infatti inoltrare la documentazione agli uffici territoriali competenti della Procura della Repubblica al fine della instaurazione del procedimento penale.
Una volta giunta in formato elettronico, la comunicazione di reato entrerà a pieno titolo a far parte del fascicolo processuale e, esaurite le vari fasi giudiziarie, sarà conservata in un archivio che così potrà essere agevolmente digitalizzato. In tal modo questa comunicazione elettronica avrà carattere sostitutivo di quella cartacea, liberando gli uffici da polverose cartelle e fascicoli e sgravando il personale da impegnativi adempimenti.
A questo proposito non è secondario il risparmio, non solo di risorse umane, che si può determinare passando dalla carta ai Bit: il Ministero degli Esteri, ad esempio, utilizzando la Rete lo scorso anno ha ottenuto una riduzione di ben 17 tonn. di carta solo per lo scambio di telegrammi con le sedi estere e con la diffusione di caselle di posta elettronica ha praticamente annullato lo smistamento di carta al proprio interno.
Roma, 12 agosto 2003
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