Ormai appare chiaro un po’ a tutti che il problema che ci ha lasciato tutti al buio non è stato nella mancanza di energia, quanto nella relativa fragilità del sistema di distribuzione. Ma pochi hanno alzato la voce per invocare migliorie e/o razionalizzazioni di quest’ultimo, e praticamente nessuno ha invocato una seria politica di risparmio energetico. Eppure attivare le centrali nascoste del risparmio energetico è cosa di gran lunga più rapida, pulita ed economica che mettere in piedi qualsivoglia centrale. Forse in epoca di consumismo, per di più in fase di stanca, invocare il risparmio come strategia di soluzione del problema, appare poco conveniente. Non fosse mai che abituandosi al risparmio in un campo, la gente ci prendesse gusto. E poi risparmiare energia non significa stare a luci spente o fermare le fabbriche, ma utilizzare le risorse con accortezza, preferire macchine ed apparecchi che consumano meno energia, incentivare la generazione diffusa mediante fonti energetiche alternative ed anche la cogenerazione, laddove questo sia possibile. Domenica scorsa alla Menarini di Firenze si è lavorato normalmente, perché mentre tutta la città era senza corrente, il loro gruppo di cogenerazione funzionava alacremente. E il bello è che i soldi per costruirlo nemmeno li hanno tirati fuori di tasca loro.
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