Il Programma per la VII Legislatura del Presidente On.Le Roberto Formigoni per questo settore prevede che "la casa è il bene primario dei Cittadini". Tale assunto è coniugato in maniera semplice ma chiara: "Garantire a tutti di vivere in case e quartieri decorosi è un compito delle istituzioni. La Regione, riguardo alla problematica della casa, deve essere in grado di affrontare gli aspetti sociali, d'integrazione tra politica per la casa e strumenti urbanistici, di coordinamento degli interventi pubblici con quelli privati". Con questo mandato ho intrapreso, ormai da tre anni, un complesso processo di riforma dell'intero comparto.
Questo progetto politico, affidatomi dal Presidente Formigoni trova attuazione solo se alla base delle decisioni da assumere si pone la Famiglia che è la "cellula" fondante, le Comunità e la Società.
Per qualsiasi famiglia la casa costituisce la "struttura" in cui l'insieme dei sentimenti, dei bisogni e dei desideri di ogni tipo è riflesso, sviluppato, governato e gestito. Si è reso necessario, pertanto abbandonare la vecchia logica della stima dei fabbisogni su scala individuale o per meglio dire individualistico, per calcolare "il bisogno" con un approccio più integrato e quindi più "familiare", anche se ciò rende più complesso ogni processo amministrativo ed operativo. Le complessità oggi possono essere affrontate con successo grazie alle nuove tecnologie e alle tecniche di "governo telematico" attraverso i cosiddetti "Indicatori di Situazione Economico Equivalente", divenuti pertanto strumento principe di misurazione del bisogno della famiglia.
Nella sostanza si tratta di tenere conto che il bisogno della "casa" non si riduce alla dimensione fisica dell'alloggio, ma è il frutto della combinazione della condizione abitativa, sociale, demografica, professionale ed economica della famiglie di riferimento.
Quindi l'ISEE (Indicatore Socio Economico Equivalente) come indicatore più rappresentativo e trasparente che consente di porre la famiglie ed il complesso delle sue situazioni demografiche, abitative, sociali, professionali ed economiche al centro delle Politiche Regionali per la Casa.
Come molti di Voi sanno, il Consiglio Regionale della Lombardia, e la Giunta Regionale sono da tempo impegnate nell'adozione di diversi provvedimenti di riforma legislativa, regolamentare ed amministrativa della materia. Si tratta di passi fondamentali lungo quel cammino di riforma della Politiche per la Casa che la Regione Lombardia, e nello specifico il mio assessorato, ha intrapreso negli ultimi tre anni, cosciente dell'inadeguatezza di un sistema ormai obsoleto e non più rispondente alle esigenze dei cittadini.
Un complesso d'iniziative, che impegnerà nei prossimi tre anni circa un miliardo d'euro (2mila miliardi delle vecchie lire), e che intende ridare efficienza e dignità al patrimonio immobiliare pubblico e a riaffermare l'utilità sociale delle case popolari, siano esse gestite dalle Aler che dai comuni. Con il nuovo regolamento degli Accessi contiamo di garantire maggiore velocità ed equità nell'assegnazione degli alloggi, cancellando una volta per tutte le lungaggini burocratiche del passato. Soltanto attraverso una vera riforma dell'intero sistema dell'edilizia pubblica, saremo in grado di garantire, anche nel futuro, il ruolo sociale dell'edilizia residenziale pubblica, oltre a tutti i necessari interventi di riqualificazione indispensabili, a garanzia della qualità dell'abitare.
Con questa lettera mi rivolgo innanzitutto agli inquilini che potranno beneficiare degli effetti prodotti dalle nuove norme per la mobilità abitativa, il subentro nell'assegnazione, rielaborate per essere più chiare e più snelle. Mi rivolgo ai Sindaci, cui il regolamento affida procedure più veloci e maggiore autonomia per la soluzione dei casi d'emergenza abitativa. E mi rivolgo in generale a tutte le famiglie, dicendo loro che d'ora in avanti potranno avere risposte più rapide e trasparenti, una metodologia di assegnazione più equa, e che presto potranno contare su migliaia di nuovi alloggi, ne prevediamo almeno 11mila nei prossimi cinque anni, che saranno costruiti con i fondi che la Regione ha messo a disposizione dei Comuni. Potranno inoltre disporre di una nuova tipologia abitativa, assolutamente nuova e inedita, quella del canone moderato che si rivolge alle famiglie fino ad oggi escluse dalle case popolari perché di poco al di fuori dei limiti previsti per l'edilizia sociale.
Sono certo che tutto quanto fatto non può bastare a risolvere completamente tutti i problemi che oggi i Lombardi vivono riguardo alla casa, un bene prezioso ed indispensabile per affermare il diritto di cittadinanza di ogni Famiglia, ma rappresenta un importante passo che l'Istituzione Regionale della Lombardia ha voluto compire in questa direzione, con l'auspicio che tutte le parti coinvolte, Istituzioni, Sindacati, Aler vogliano contribuire con l'impegno e la dedizione necessaria per dare seguito concreto a quanto insieme stiamo facendo.
CARLO LIO
17 febbraio 2004
Da:http://www.politicheperlacasa.regione.lombardia.it/RegolamentoERP01.htm
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