«L'esame di quinta elementare non va soppresso».
È un coro praticamente unanime, con cui i genitori e i docenti della scuola elementare di Cernobbio esprimono un parere negativo ad uno dei cardini della riforma Moratti. Ieri, mamme e papà aspettavano i bambini all'uscita della scuola, al termine della prova di italiano. Sapevano che i loro figli saranno gli ultimi a sostenere questo esame: dall'anno prossimo, infatti, verrà eliminato. Genitori e maestri dunque concordi nel sottolineare il valore educativo e formativo dell'esame di quinta elementare. Il primo della vita, insomma, una tappa che pochi hanno dimenticato. «Il mio bambino - spiega Linda Franchi - era tranquillo, anche perché a scuola stanno facendo simulazioni d'esame da un mese. Credo che l'esame elementare sia una formalità, ma al tempo stesso una prova di grande valore educativo che i ragazzini devono affrontare». «Mio figlio non era assolutamente agitato - aggiunge Alessandra Corti - mi faceva classiche domande, del tipo 'Mamma, se mi va bene l'orale e male lo scritto'' ma, per il resto, non l'ho visto agitato. Erano forse più preoccupate le bambine, una addirittura piangeva. In merito invece all'abolizione degli esami, che dire' Forse non è corretto, ma preferisco non pronunciarmi e attendere prima che la riforma entri a pieno regime». «È giusto - osserva poi Niki Taborelli, mamma di una candidata - che vi sia qualcosa di simbolico che sancisca il passaggio da un ciclo di studi ad un altro». «Anche io sono contrario all'abolizione dell'esame - aggiunge Donato Malinverno - si andrebbe ad aumentare una confidenza tra alunni e maestri che, per me, è già eccessiva. Mia figlia - conclude l'uomo - lo sta vivendo in modo molto rilassato: figurarsi che fino a ieri dovevo insistere per farle fare i compiti». Per un coro sostanzialmente unanime, c'è anche chi la pensa diversamente. «Questo esame è un semplice pro forma, non ha nessun compito di selezione - dice Patrizia Colombo - è giusto sopprimerlo». La parola passa poi ai maestri della scuola elementare di Cernobbio. Giuseppe Torre crede che «nella vita si proceda sempre per gradi. Sono quindi convinto - spiega il maestro - che, per un bambino di dieci anni, l'esame elementare sia una tappa importante, in cui si cominciano ad affrontare situazioni di vita diverse». Concorde su tutta la linea Antonietta, un'altra maestra. «L'esame è un passaggio fondamentale nel progresso formativo di un bambino». «È vero, ora come ora è una formalità - conclude la maestra Piera Lo Gullo - Ma, abolendolo, significherebbe cancellare un momento indispensabile di crescita nel percorso educativo». I bambini intanto escono festosi dalla scuola. L'anno prossimo di questi tempi, le aule saranno già vuote: niente più esami.
Andrea Bambace
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