La politica agraria comune (PAC) comprende norme e meccanismi che regolano la produzione, gli scambi e la lavorazione dei prodotti agricoli nell'ambito dell'Unione europea.
Gli obiettivi della PAC sono individuati nel Trattato di Roma e consistono, tra gli altri, nella stabilizzazione dei mercati, incremento della produttività, sicurezza degli approvvigionamenti, prezzi ragionevoli per il consumatore, tutela dell’ambiente.
Gli strumenti per la realizzazione della PAC consistono nell’organizzazione comune dei mercati e nel regime delle strutture agricole.
Le organizzazioni comuni si sostituiscono alle organizzazioni nazionali nel fissare annualmente un prezzo comunitario unico per ciascun prodotto e nel rispettare il prezzo comunitario mediante un sistema di intervento che garantisce al produttore comunitario lo smaltimento della produzione e un sistema di prelievi all’importazione che protegge il prezzo comunitario dalle importazioni da paesi terzi a prezzi inferiori.
La politica delle strutture è attuata dal Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia (FEOGA) creato nel 1964 con l’obiettivo di sostenere con finanziamenti, sia le misure di sostegno dei prezzi e di stabilizzazione dei mercati sia i progetti pubblici per il miglioramento delle strutture di produzione, trasformazione e vendita dei prodotti agricoli.
La PAC ha subìto nel corso degli anni numerose riforme. L’ultima, adottata nel 1999, è meglio nota come Agenda 2000 e rappresenta la più radicale e globale nell’ottica del previsto allargamento.
La politica della pesca è intesa non solo come organizzazione comune dei mercati dei prodotti della pesca ma anche come regime di conservazione delle risorse ittiche. In tal senso, ogni Stato membro ha il compito di amministrare la propria quota massima per ogni tipo di pesce che possono essere catturati ogni anno. Ma la politica della pesca investe numerosi aspetti quali la dimensione ambientale, la gestione della flotta, la sorveglianza e il controllo, l'acquacoltura, il caso del Mediterraneo.
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