Il 15 marzo 2004 resterà nella storia dell'astronomia? Potrebbe esserlo perché in quel giorno si è annunciato la scoperta del primo corpo dell'ipotizzata Nube di Oort, anche se i media lo hanno annunciato come il tanto cercato, ma mai trovato, 10° pianeta del Sistema Solare. Perché abbiano voluto di proposito "calcare la mano" con l'ennesima "sparata" sensazionalistica lo sanno solo loro. Ma facciamo un po' di storia.
Il 15 marzo 2004 ci fu un annuncio da parte di astronomi del Caltech, del Gemini Observatory e dell'Università di Yale, i quali annunciarono la scoperta del più lontano e freddo oggetto ruotante attorno al Sole. L'oggetto scoperto ruota attorno alla nostra stella 90 volte più distante del nostro pianeta, addirittura 3 volte più lontano di Plutone, sino ad oggi il pianeta conosciuto più lontano.
La scoperta, datata 14 novembre 2003, fu ottenuta al Samuel Oschin Telescope da 48 pollici di diametro del Caltech's Palomar Observatory, situato a est di San Diego (California-USA). Il team scopritore è capitanato dal Dr. Mike Brown del Caltech di Pasadina, dal Dr. Chad Trujillo del Gemini Observatory delle Hawaii e da David Rabinowitz della Yale University di New Haven, Conneticut. Per continuare le ricerche il team impiegò vari strumenti in Cile, Spagna, Arizona e alle Hawaii, oltre al nuovissimo Spitzer Space Telescope. A causa della sua bassa temperatura superficiale, la squadra che operò la scoperta ha proposto di chiamare l'oggetto col nome di Sedna, la divinità dell'oceano degli indiani Inuit, dalla quale presero vita tutte le specie viventi dei mari. Ufficialmente esso non ha ancora un nome proprio, pertanto lo si identifica con la sigla della scoperta: 2003 VB12.
Di che cos'é fatto Sedna?
Non lo sappiamo. La sua superficie è relativamente luminosa, e questo l'abbiamo appreso dalle misure infrarosse, e ci aspetteremmo che ci fosse ghiaccio d'acqua o ghiaccio di metano come hanno Plutone e Caronte. Ma osservazioni fatte dal Gemini Telescope e (in collaborazione con Chris Koresko del JPL) dal Keck telescope suggeriscono che questo non sia vero. Dalle osservazioni fatte col telescopio SMARTS da 130 cm in Cile, si sa che Sedna è uno degli oggetti più rossi dell'intero sistema solare (il secondo), rosso almeno quanto Marte. Il perché sia accaduto non si sa; e questo lascia perplessi i ricercatori.
Che cos'altro sappiamo di Sedna?
Dalle osservazioni fatte col telescopio SMARTS da 130 cm in Cile, in collaborazione con Suzanne Tourtellotte della Yale University, è stato determinato che Sedna probabilmente ruota una volta ogni approssimativamente 40 giorni. Di tutti i corpi del sistema solare, solo Mercurio e Venere si sa che ruotano più lentamente. Ma perché la sua rotazione è così lenta? Rabinowitz avanza l'ipotesi che 2003 VB12 sia accompagnato da un satellite, ma solamente il Telescopio Spaziale Hubble potrebbe confermarlo direttamente. Il Dr. Trujillo ha avuto la possibilità di esaminare la superficie del corpo con uno dei telescopi ottici/infrarossi più grandi del mondo, l'8-metri (26-piedi) Frederick C. Gillett Gemini Telescope sul Mauna Kea, alle Hawaii. Egli dice: "Noi non sappiamo ancora che cosa ci sia sulla superficie di questo corpo. Non è per nulla (certo) che cosa vorremmo predire o che cosa potremmo spiegare". Lo studio di questo corpo deve proseguire nei prossimi decenni, in quanto ora si trova al perielio e pertanto è nelle migliori condizioni osservative.
Sedna, 2004 DW, Quaoar, 2002 AW197, perché tutti questi nuovi, grandi oggetti sono stati scoperti adesso?
La ragione è dovuta al miglioramento straordinario della tecnologia avvenuto negli ultimi anni. Clyde Tombaugh scoprì Plutone nel 1930 impiegando lastre fotografiche, con le quali si può riprendere una vasta porzione di cielo, ma che non sono nemmeno lontanamente paragonabili per sensibilità ai ccd. I nuovi e larghi telescopi poi hanno permesso di raggiungere prestazioni eccezionali, sia in termini di efficienza fotonica che di risoluzione spaziale, soprattutto se abbinati a sistemi attivi e adattivi, per di più adesso montano ccd a grande campo dove ogni corpo più luminoso di una certa magnitudine, che sia presente nel campo inquadrato, viene rivelato. I nuovi supercomputer permettono la gestioni di enormi flussi d'informazioni, pertanto anche la gestione delle immense immagini prodotte dai moderni rivelatori. Ad esempio, ognuna delle immagini grezze in LBVR del VLT in Cile ha una dimensione di oltre 1 GB! E ne servono almeno quattro (una per luminanza, blu, verde, rosso), sempre che non si riprendano anche in infrarosso, ultravioletto o con altri filtri. Inoltre sono disponibili programmi di ricerca automatica che sorvegliano il cielo alla ricerca di corpi in movimento, come asteroidi e comete (programmi Linear, Loneos, Neat, ecc.) E i risultati, in termini di numero di scoperte è sensazionale; ho letto uno studio pubblicato nel marzo 2004 dove si confrontavano le scoperte di asteroidi fatte dal 1801, anno della scoperta di Cerere. Dal 1801 e sino all'avvento della fotografia si scoprirono 300 asteroidi, dal 1880 al 1980 (quando entrarono in funzione i primissimi ccd) si scoprirono diecimila asteroidi. Negli ultimi venticinque anni se ne sono scoperti novantamila, 37 mila dei quali dal solo sistema automatizzato Linear in funzione da circa un decennio! Lo stesso team che scoprì Sedna impiega una camera ccd da 172 Megapixel montata su un telescopio robotizzato finalizzato per la ricerca di questi corpi. Solo cinque anni fa (nel 1999) la tecnologia di questa camera ccd non era disponibile, come non era disponibile un computer che riuscisse a gestirne il flusso di dati.
Ci sono molti corpi dentro la Nube di Oort come Sedna che non si sono ancora scoperti?
E' molto probabile che ci siano ancora molti oggetti come questo. Il team che l'ha scoperto ha indagato solamente il 15% del cielo prima di scoprire Sedna. Essi proseguiranno nello scrutare il cielo, e ritengono si possano scoprire ancora parecchi oggetti così grandi. Ritengono che questo sia solamente il principio. La legge di Keplero dice che un oggetto con un'orbita così ellittica trascorre la maggior parte del suo tempo lontanissimo dal sole. Viceversa, per ogni 2003 VB12 scoperto vicino al perielio, ci sono molti corpi estremamemte lontani dal sole, che non è possibile vedere perché troppo poco luminosi, almeno per ora. Si è scoperto 2003 VB12 perchè è di "grande taglia", fra 1/2 e 3/4 della dimensione di Plutone. Molti corpi del sistema solare, specialmente fra i KBO e gli asteroidi, hanno taglie inferiori, anche molto più piccole. Quindi, per ogni 2003 VB12 di grande dimensione che sarà scoperto in futuro, ci saranno molti oggetti più piccoli che sfuggiranno perché troppo piccoli e poco luminosi per gli attuali strumenti. In ogni caso è molto difficile fare predizioni per l'intera classe degli oggetti ai quali appartiene 2003 VB12, se disponiamo di dati, per di più parziali, su uno solo di questi oggetti. E' necessario scoprirne altri e confrontare i loro dati con quelli dei KBO.
Perché è stato chiamato Sedna?
La numerazione adottata (2003 VB12) è quella assegnata temporaneamente dall'International Astronomical Union (IAU) - Minor Planet Center, basata sull'anno della scoperta (2003), la data (14 Novembre = 22° periodo bisettimanale dell'anno, corrispondente alla lettera V dell'alfabeto) e al suo ordine di scoperta (basato sul momento dell'annuncio). Quando l'orbita del corpo sarà conosciuta con sicurezza, solitamente dopo almeno un anno di osservazioni, il team scopritore raccomanderà alla IAU Committee on Small Body Nomenclature, che è responsabile della designazione ufficiale dei nomi per i corpi del sistema solare, che il corpo 2003 VB12 assuma permanentemente il nome di Sedna. Dato che i corpi scoperti come 2003 VB12 in questa regione sono i più freddi e distanti del sistema solare, all'equipe scopritrice pare che il nome della divinità degli indiani Inuit sia appropriata, anche perché questa divinità vive in fondo al freddo oceano artico. E si augura che la IAU adotti, per i nuovi asteroidi scoperti nella zona di Sedna, i nomi delle divinità della mitologia artica.
Le informazioni sono state prese dal sito di castfvg (vedi link allegato).
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