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+++ NBA: Piston-Lakers, 14 anni dopo
NBA 2004
La storia si ripete, a volte. Los Angeles Lakers e Detroit Pistons si ritrovano nella Finale NBA a 14 anni di distanza dall`ultimo "scontro". Fu nel 1990: i Bad Boys, guidati da Isiah Thomas (ora presidente dei Knicks) e Joe Dumars (che occupa lo ste

La storia si ripete, a volte. Los Angeles Lakers e Detroit Pistons si ritrovano nella Finale NBA a 14 anni di distanza dall`ultimo "scontro". Fu nel 1990: i Bad Boys, guidati da Isiah Thomas (ora presidente dei Knicks) e Joe Dumars (che occupa lo stesso ruolo proprio a Detroit) spazzarono via in quattro partite i Lakers dello Show Time di Magic in campo (anche se si infortunò in gara due) e Pat Railey in panchina. Le due squadre, in realtà, si erano affrontante anche nella finale del 1989, e in quell`occasione prevalsero i gialloviola dopo sette drammatiche partite, con il tiro della possibile vittoria allo scadere di gara 7 sbagliato da Joe Dumars.

Altri tempi, altra NBA, altro basket. Ora i Pistons sono di nuovo in finale dopo aver battuto in sei gare gli Indiana Pacers in una serie dominata dalle difese (in gara sei, quella decisiva, il primo tempo è stato da museo degli orrori: 60 punti messi a referto in due, il punteggio più basso nella storia del playoff.) e si affidano, in panchina, ad un vero e proprio maestro dell`arte del difendere, ovvero Larry Brown, che da head coach ha vinto anche un titolo NCAA. Anche i Bad Boys con Rodman, Laimbeer e Mahorn, non scherzavano di certo sotto le plance, ma l`NBA degli anni `80 era dominata comunque da punteggi che sconfinavano quasi sempre oltre i 100 punti, e Detroit non faceva eccezione. Tanta difesa, quindi, ma non solo per i Pistons: il migliore marcatore della squadra è Richard Hamilton (23.7 punti di media contro Indiana, nonostante la marcatura del miglior difensore della NBA, Ron Artest), uno dei pochi talenti rimasti in grado di centrare il bersaglio dalla media distanza. Poi c`è Rasheed Wallace, l`uomo che col suo arrivo (da Portland, via Atlanta) ha fatto letteralmente decollare Detroit, nonostante la fama di "cattivo", ancora inesplosa nel Michigan. Contro i Lakers, però, l`uomo chiave sarà soprattutto Ben Wallace, il Big Man che dovrà marcare Shaquille O`Neal e che è stato miglior difensore NBA nel 2002 e nel 2003. I Pistons sono una squadra solida, buoni in attacco (almeno teoricamente.), forti sottocanestro, fortissimi in difesa, hanno una panchina lunga (Hunter, Okur, Campbell, un ex, su Milicic meglio soprassedere.), un allenatore in grado di adattarsi ad ogni situazione e soprattutto un DNA vincente nella storia della franchigia. Larry Brown ha già perso una finale NBA contro Phil Jackson e i Lakers, accadde nel 2001, quando allenava i 76ers di Allen Ivers. Una squadra di certo con meno talento rispetto ai Pistons attuali.

Dall`altra parte ci sono, per la quarta volta in cinque anni (e con tre anelli in tasca), gli incredibili Lakers di Kobe, Shaq, Payton e Malone. Incredibili perché hanno superato problemi di ogni tipo nel corso della stagione (dai guai giudiziari di Kobe, ai mugugni di Payton, dai problemi di..peso e dalla lunetta di O`Neal, a quelli fisici del "Postino"), ma, come al solito, compatti e mentalmente solidi quando si entra nei playoff, ovvero quando si fa sul serio. Che dire dei Lakers che già non si conosca? Shaq è tornato devastante nei playoff. Non riesce più a essere continuo per 48 minuti, nel senso che si deve gestire al meglio, ma quando decide di attaccare il canestro e di dare una mano in difesa, a rimbalzo e sui pick and roll, non ce n`è per nessuno, Ben Wallace incluso. Kobe è Kobe, per ora i guai giudiziari non gli anno creato grossi prolemi, anzi.E durante le finali non sono previste nuove audizioni giudiziarie. Sicuramente è il giocatore più vicino a Michael Jordan che si sia mai visto. Ha già vinto tre

anelli, è decisivo nel quarto periodo, quando la mano non trema mai. Quando Shaq rallenta, ci pensa lui. In più quest`anno ci sono Malone e Payton, che hanno accettato di trasferirsi ai Lakers, con stipendi decisamente più bassi, per un solo motivo: vincere quell`anello che entrambi hanno solo sfiorato. Payton a Seattle, nel `96 (sconfitto dai Chicago Bulls), Malone a Utah nel `97 e nel `98 (sconfitto dai Chicago Bulls.). I Lakers sono favoriti e non di poco: il canestro di Fisher (a proposito, occhio a Derek, è in gran forma) in gara 5 con San Antonio, nelle semifinali della Western Conference, ha dato grande fiducia a tutti, se mai qualcuno ne aveva bisogno. Coach Phil Jackson, dovesse conquistare il titolo, diventerebbe , con 10 anelli, l`allenatore più vincente nella storia della NBA.

Fonte: Yahoo!
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