Secondo Selye, l'attività muscolare è uno "stress" che provoca un periodo di shock molto breve e debole, seguito da fenomeni molto pronunciati di contro-shock che, come già esposto, amplificano la risposta compensativa. Gli agenti stressanti, basati sull'esercizio fisico hanno un indirizzo molto mirato e preciso, in base alla specificità della disciplina praticata e quindi impegnano molto settorialmente tutto il meccanismo di risposta. In base al tipo di stimolo è attivata una puntuale risposta che permette all'organismo di reagire con specificità all'evento stressante: è l'asse ipofiso-corticosurrenalico che attiva il meccanismo di adattamento specifico ormonale e funzionale: ad esempio la termoregolazione se lo stress è determinato dal passaggio da un clima all'altro, l'aumento delle difese immunitarie se la causa stressante è un'infezione, l'aumento della massa muscolare se l'organismo compie un impegnativo lavoro meccanico, ecc.. In tutti i casi, in base alla specificità dello stress la risposta organica, è ripagata con un livello maggiore speso per resistere e rispondere allo stress. Riferendosi al lavoro muscolare, possiamo dire che esso attiva la funzionalità dell'asse ipofiso-corticosurrenalico che a sua volta attiva (sempre su base ormonale) il sistema muscolare ed il processo energetico più appropriato per poter protrarre il lavoro fino al suo compimento. Finito il lavoro, nella fase di recupero, l'organismo ristabilisce in maniera autonoma ed in quantità superiore a quanto speso nel lavoro stesso (supercompensazione), in previsione di un impegno successivo e più gravoso.
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