E’ stato introdotto nel Gennaio 1997 ed è stato l’ultimo processore della quinta generazione. Sfruttando una integrazione a 0.35 micron ha potuto essere alimentato a soli 2.8 volt crescendo in frequenza dai 166 ai 233 Mhz (266 Mhz nella versione per Notebook) con un indice Norton Si di 750. Il bus rimaneva a 64bit 66MHz. Era più veloce del Pentium classico del 8-10% a parità di frequenza in quanto disponeva di una cache L1 raddoppiata a 32 Kbyte (16+16) che ha fatto lievitare il numero dei transistor integrati a 4.5 milioni. La vera novità sta però nella introduzione di 57 nuove istruzioni nel codice base x86. Queste istruzioni, dette Mmx (MultiMedia Extension) sono state il primo tentativo di estendere il codice base x86 ed adattarlo alle nuove applicazioni multimediali di grafica 2D e (in parte) 3D, streaming video, audio, riconoscimento e sintesi vocale. Trattasi di istruzioni di tipo Simd (Single Instructions Multiple Data) ciascuna delle quali può operare su diversi blocchi di dati sfruttando le unità di elaborazione parallele interne al processore. Le istruzioni eseguite dai software multimediali infatti ben si prestano ad essere parallelizzate in quanto sono costituite per lo più da loop (cicli) ripetitivi ed operano spesso sugli stessi gruppi di dati. Le istruzioni MMX operano su 64bit alla volta, configurabili secondo l'applicazione specifica come 8 word da 8bit, 4 word da 16bit, o 2 word da 32bit. Tutti i successivi processori x86 hanno poi adottato queste istruzioni ma il loro sfruttamento reale da parte dei programmatori di applicativi software ha tardato un paio di anni prima di venire implementato.
Fonti: Lithium
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